Ho scoperto che in giro c'è una nevrosi molto particolare che rende alcune persone più realiste del re: se ti permetti di criticare una qualunque delle scelte dell'attuale governo, ne ricevi in cambio reazioni scomposte, isteriche.
E' capitato più volte negli ultimi tempi che Berlusconi abbia sparto cazzate abnormi. E mi è capitato di farlo notare ad alcuni dei suoi fans. Quasi quasi mi mangiavano vivo: se lo sono difeso con le unghie, con rabbia, con devozione come fosse un oggetto sacro!
Il bello è che poi il cavaliere molto spesso ha l'abitudine di ritornare sui suoi passi il giorno dopo e di rettificare le sue posizioni. E non se ne fa un dramma: le stronzate dette il giorno prima, anche se sono state mandate in onda in tutto il mondo e tradotte in mille lingue, è come se non fossero mai state dette.
E i suoi seguaci, quelli che si sarebbero fatti uccidere per difendere quei pensieri dementi del giorno prima, a questo punto che fanno? Semplicemente negano con candore e sostengono di essere stati fraintesi, come del resto è stato frainteso anche il loro Dio fatto Uomo.
Un episodio che farebbe ridere se non fosse così dolorosamente reale mi è capitato quando ho espresso il mio dissenso riguardo una proposta di legge per sbattere in galera i graffitari: quell'osservazione mi è costata l'esclusione da un sito in cui scrivevo, perché mi ero permesso di tentare d'inserirvi quell'argomento.
La cosa più tristemente comica è che la proposta di legge in questione non veniva da Berlusconi, né dalla destra in particolare: infatti il primo dei promotori del pugno di ferro contro i graffiti è Siegfried Brugger, deputato sud-tirolese, sicuramente più vicino a Prodi che non al PDL!
Sicché chi ha voluto difendere quella proposta credendola giusta in quanto berlusconiana, si schierato in difesa di un'idea di ben altra paternità.
Nel paese dei balocchi, dove imbroglioni e truffatori sanno di poterla passare sempre liscia, dove si depenalizzano i reati dei ricchi... si vogliono sbattere in galera quelli che danno un po' di colore al grigio dei muri orrendi delle periferie. Complimenti!
MA NON ABBIAMO ANCORA TOCCATO IL FONDO.
Risposta di un lettore che non condivide il mio parere:
e diciamola tutta, in galera ci deve andare chi si ritrova i muri imbrattati, non gli imbrattatori, mettiamo dietro le sbarre le vittime, non gli aguzzini. Così almeno il fondo lo tocchiamo e non ci pensiamo più. E l'ultimo ad andarsene spenga la luce.
|
Qui non si parla di imbrattare muri, ma di graffiti e murales. Insozzare i muri è un conto, libertà di espressione artistica è tutt'altro. E non facciamo finta di non capire, altrimenti finiamo per accettare che si vieti qualsiasi cosa in nome di chissà quale pulizia.
"Pulizia" è una parola che a volte può fare orrore!
|
Cosa diresti se divenisse reato scrivere su internet per impedire gli innumerevoli usi illeciti cui è soggetta la rete? |
|
|
Lasciamo libertà di volo alla fantasia affinché il colore copra il grigiore. E non permettiamo che dei singoli episodi, delle scritte oltraggiose o degli scarabocchi volgari, diventino protagonisti di una repressione del tutto fuori luogo. |
Altrimenti arrestiamo anche i madonnari, i musicisti ambulanti, i cantastorie, gli scrittori di blog... |
|
|
"Aguzzini e vittime" non ci sono finché c'è libertà e rispetto di leggi che siano rispettabili e non offendano la nostra intelligenza e la nostra dignità. |
Altrimenti cosa vuoi? che si vada anche a Santa Maria al Bagno a ripulire i muri "imbrattati"?
Secondo te gli Ebrei lì ospitati erano "aguzzini"?
|
|